Architetto italiano. Dopo aver seguito le lezioni di Danti e
Caporali nella città natale, Perugia, si diresse a Roma, al seguito del
cardinale Ascanio Parisani nel 1536. Nella capitale, dove allora era appena
morto Peruzzi e Michelangelo stava dipingendo la
Cappella Sistina, egli
completò la sua formazione. Nel 1542, ritornato a Perugia, lavorò
in collaborazione con Antonio da Sangallo alla distrutta Rocca Paolina. Tra il
1546 e il 1548 diresse altri lavori su richiesta del cardinale Tiberio Crispi:
lavorò al ponte della Bastiola, alla chiesetta di S. Maria del Popolo,
all'apertura della strada tra il Corso e il Sopramuro, al portico e all'oratorio
dell'Angelo della pace. Sono questi gli anni in cui
A., superando la
lezione rinascimentale e abbandonando anche quella manieristica, si diede a
quella che Tafuri definisce una "polemica disorganicità''. Chiamato a
Genova nel 1548 dal banchiere Bartolomeo Sauli, iniziò un periodo di
estrema laboriosità. Prima realizzò la villa Cambiaso, dove
considerevole è l'articolarsi dell'interno e le soluzioni scenografiche a
cui diede spunto il paesaggio, in seguito iniziò nel 1552 quella chiesa
dell'Assunta per la quale era stato chiamato da Sauli e nella quale si avverte
la lezione di Bramante e Michelangelo. Negli anni successivi intensa fu la sua
attività: nel 1553 elaborò la Porta del Molo, nel 1555 il palazzo
Sauli, nel 1556 diresse i lavori al duomo, al palazzo Pallavicini nella Strada
Nuova, oggi sede del Banco di Napoli, e progettò ed eseguì una
serie di ville a Sampierdarena; nel 1557 realizzò il tracciato tra
Sampierdarena e Pontedecimo. In questi stessi anni lavorò anche a Milano
(nel 1553 iniziò il Palazzo Marino e nel 1565 la facciata di S. Maria
presso San Celso). Inoltre si ricorda nel 1567 il disegno per S. Maria della
consolazione a Todi e il modello per S. Maria degli Angeli ad Assisi dove
lavorò anche nella cattedrale di S. Ruffino. Dopo essere tornato a
Perugia nel 1569, fu impegnato alla cappella e alla sala del Consiglio del
palazzo dei Priori nel 1572. Notevole fu l'influsso di
A. sull'ambiente
genovese e su quello milanese: nel primo si deve a lui l'introduzione delle
forme plastiche del Cinquecento oltre che la ricerca di effetti chiaroscurali;
nel secondo cercò di contemperare gli elementi strutturali e quelli
ornamentali (Perugia 1512-1572).